Quando si pensa alla Sardegna brillano nella nostra mente immagini di spiagge incontaminate, del suo mare cristallino e della sua meravigliosa cucina a base di pesce. Pensieri più che comprensibili: la Sardegna è bellezza pura.

 

Ma forse non tutti sono a conoscenza del fatto che la Sardegna offre specialità e ricette deliziose che non provengono dal mare ma bensì dalla terra. Avete mai assaggiato la zuppa gallurese, la fregola, i culurgiones, il pecorino e il celeberrimo porceddu sardo? Sono tutti piatti tipici provenienti dall’entroterra sardo!

A queste prelibatezze si uniscono i Malloreddus, ovvero gli gnocchetti sardi, il piatto storico dell’isola presente da centinaia d’anni nelle cucine di ogni casa o ristorante. Come sono fatti? I Malloreddus sono facilmente riconoscibili grazie alla loro tipica forma a conchiglietta e composti di semola di grano e acqua. I modi in cui possono essere serviti sono moltissimi ma la tradizione vuole che siano mangiati con il ragù di salsiccia: famosi i Malloreddus alla campidanese da assaggiare, ovviamente, con una spolverata di pecorino sardo fresco. Che bontà!

 

Malloreddus-ristorante-pelosetta

Come mai i Malloreddus sono così conosciuti in Sardegna (e non solo)?

Come detto, i Malloreddus hanno una storia ultracentenaria iniziata nelle case delle massaie: la loro forma nasce proprio dalla lavorazione. Le palline di pasta venivano schiacciate contro il ciuliri, il tipico cesto di paglia.

 

Malloreddus-ristorante-pelosetta

In sardo infatti significa vitellini, visto che la forma piccola e panciuta con cui uscivano dalla lavorazione, nell’immaginario collettivo dei pastori dell’entroterra, poteva ricordare quella di un vitello appena nato!

Nella ricetta storica dei Malloreddus è presente lo zafferano, altro prodotto tipico Sardo. Questo ingrediente ad oggi non è più usato nell’impasto per rendere gli gnocchetti più “ben disposti” agli condimenti.

Per un assaggio delle storia culinaria sarda, sapete dove trovarci!